Raggiunti, all’inizio del sec. XX, circa 30000 abitanti e un notevole benessere economico, soprattutto per la prodigiosa fertilità e la razionale cultura (in cui gli Adraniti sono veri maestri) del territorio, Adernò comprese che, a meglio preparare i suoi figli per le molteplici esistenze della vita moderna, occorreva integrarne l’educazione spirituale e morale con i sani precetti di una scuola umanistica.

  Però, trovandosi nelle condizioni richieste dalla legge Imbriani, nella solenne adunanza del Consiglio Comunale del giorno 8-IX-1901 (deliberazione N. 54), domandò con fede al Governo, in base agli articoli 19 e 32 del Decreto Prodittatoriale di Garibaldi del 17-X-1860, l’istituzione di un R. Ginnasio, che poi fu concessa con R. D. N. CCCCXVI del 29-VIII-1904, ma con effetti dal 1-X-1903.

    L’istituto, nel primo anno di vita (1903-1904) ebbe tutte e cinque le classi con 53 alunni.

    Nel 1907-08 il Ginnasio, il quale prima era stato posto in una angusta casa di via Garibaldi, fu trasportato nell’odierno splendido locale, che, già monastero soppresso nel 1867, proprio quell’anno fu ceduto dal Governo al Comune, perché vi collocasse le scuole.

    La popolazione scolastica andò intanto annualmente crescendo, talchè nel 1911-12, toccata la cifra di 126 alunni, si ebbe il primo sdoppiamento della prima classe.

    In seguito si giunse ad avere un corso B di ruolo delle prime quattro classi.

    Quando (1913-14), perciò, per la legge Credaro vi fu annesso un R. Corso Magistrale (R. D. 15-III-1914 N. 330), il Ginnasio contava nove classi e 137 alunni.

    Ma la parte più eletta della cittadinanza mirava sempre ad ottenere il R. liceo classico e però, col 1919-20 (R. D. 14-IX-1919), potè conseguire lo scopo: il R. Corso Magistrale fu trasformato in R. Liceo classico.

   Sorto, pertanto, sul ceppo del Ginnasio, che era stato intitolato a E. De Amicis, il nuovo istituto si credette opportuno battezzarlo col nome di qualche grande conterraneo. Fu così che – senza volere arrecare alcun torto alla pura gloria dell’immortale autore del “Cuore”, il quale grandi e piccoli adraniti continuano cordialmente ad ammirare e ad amare – si deliberò di conferire al R. Liceo-Ginnasio il nome dell’insigne artista, quasi concittadino, Giovanni Verga, mancato all’umanità proprio in quel tempo. Il Governo (R. D. 27-V-1923 N. 388) esaudì il voto.

Luigi Perdicaro

Biblioteche